5 falsi miti sulla chirurgia refrattiva
Quando si parla di chirurgia refrattiva, le informazioni che circolano online e offline non sono sempre corrette e aggiornate ed è facile che si creino falsi miti e convinzioni sbagliate.
La corretta informazione è uno dei motivi che ci spinge a comunicare con voi attraverso il nostro blog e i social media. Riteniamo che sia un diritto di tutti i pazienti, ma anche un nostro preciso dovere informare chi ricerca informazioni su patologie, sintomi e terapie dei disturbi oculari ed in particolare sulla chirurgia refrattiva.
La chirurgia refrattiva, rispetto a quando è stata introdotta negli anni 90, ha fatto progressi enormi e la tecnologia laser è oggi in grado di effettuare un’incisione nell'ordine di pochi micron – 1 micron è pari a un milionesimo di metro - con estrema precisione e rapidità. Il laser più innovativo, a femtosecondi, emette fasci di luce nell'arco di un milionesimo di miliardesimo secondo.
La procedura più recentemente introdotta, la SMILE, consente di effettuare incisioni in brevissimo tempo con delle bolle di gas e completare l’intera operazione, correggendo il difetto visivo, in pochissimi minuti.
Sono quindi procedure controllate e guidate attraverso l’uso di software di ultima generazione, che vengono eseguite in estrema sicurezza.
Nonostante questo, molte persone sono terrorizzate all’idea di un’incisione sulla cornea con un fascio di luce, per quanto rapido e preciso. La paura di un intervento è normale che sia presente ed è giusto avere dei dubbi che devono essere chiariti attraverso la giusta informazione.
Quando si effettua la visita di idoneità presso il Centro Oculistico Sardo, il chirurgo al termine degli esami, dedica sempre il tempo necessario per spiegare le procedure e il percorso che dovrete intraprendere, ma soprattutto da spazio alle vostre domande e vi rassicura su eventuali incertezze e paure.
Molti miti comuni precludono a tanti la possibilità anche solo di considerare l’intervento di chirurgia refrattiva come opzione per la correzione dei difetti visivi.
5 falsi miti sulla chirurgia refrattiva
Abbiamo individuato cinque convinzioni, che sono tanto comuni quanto false.
Mito 1: con la chirurgia refrattiva si può correggere solo la miopia
La miopia è il difetto visivo più frequente e l’unico che si poteva correggere inizialmente. Con i progressi nell'ambito della tecnologia laser per l’uso in oftalmologia è oggi possibile correggere miopia, astigmatismo, ipermetropia e di recente anche la presbiopia, per gli over 40.
Mito 2: i difetti visivi troppo gravi non si possono correggere con il laser
Con la chirurgia refrattiva laser è possibile correggere la miopia fino a dieci diottrie e talvolta anche 12 diottrie, l'astigmatismo fino a sei diottrie e l’ipermetropia fino a quattro diottrie. Molto più di quanto si poteva fare in passato. In alcuni casi, se il difetto visivo grave è accompagnato da altre problematiche la chirurgia refrattiva è molto spesso consigliata.
Mito 3: l’intervento di chirurgia refrattiva si può effettuare solo se il difetto è stabile
La stabilità del difetto visivo rende un candidato ideale alla procedura di refrattiva, ma ogni caso va valutato singolarmente. Ad esempio, se il difetto visivo è già grave e continua a peggiorare, l’intervento di chirurgia refrattiva può essere una soluzione ottimale, soprattutto se gli occhiali risultano molto scomodi perché spessi o si ha intolleranza alle lenti a contatto che pregiudica la qualità della vostra vita.
Mito 4: la correzione del difetto visivo con la chirurgia refrattiva è temporanea
Generalmente, la correzione si mantiene nel tempo e non si ha più bisogno di usare gli occhiali da vista. Raramente può succedere che a distanza di anni il difetto visivo ritorni. Questo potrebbe avvenire perché con l’avanzare dell’età subentra la presbiopia, perché si ha una condizione preesistente oppure perché i tessuti si adattano ad una nuova condizione.
Mito 5: durante l’intervento di chirurgia refrattiva la vista può essere danneggiata
Questo è il falso mito più citato. Il rischio di perdere la vista durante l’operazione è estremamente raro, soprattutto con i software di nuova generazione, dove tutto è controllato e programmato. La perdita della vista può avvenire eventualmente in seguito ad un’infezione come complicanza postoperatoria, ma se si segue la terapia domiciliare e le norme igieniche prescritte, il rischio di infezione è molto vicino allo zero.
Ora che abbiamo sfatato i miti più comuni, speriamo di incoraggiarvi e supportarvi nel considerare il percorso di chirurgia refrattiva per liberarvi dalla schiavitù di occhiali e lenti a contatto.
Chiunque avesse dubbi, domande o altri miti da sfatare, può scriverci su Facebook o mandarci un’email a
Il team COS sarà felice di rispondere alle vostre richieste!