La chirurgia refrattiva con tecnica PRK
La tecnica PRK (Fotocheratotomia Refrattiva) è la prima procedura di chirurgia refrattiva approvata e utilizzata. Se da un lato presenta tempi di recupero più lunghi, la tecnica PRK ha anche numerosi vantaggi e a volte è l’unica tecnica applicabile, in base alla morfologia e spessore della cornea.
IN COSA CONSISTE LA TECNICA PRK?
Come nella tecnica LASIK anche nella tecnica PRK viene utilizzato il laser ad eccimeri Mel 90ma anziché creare lo sportello - flap - attraverso il quale operare, la superficie corneale viene disidrata con una soluzione alcolica e rimossa con l’uso di una micro spatola. Il laser ad eccimeri può entrare in funzione e correggere il difetto visivo. Viene infine applicata una lente di protezione che serve come bendaggio durante il processo di riepitelizzazione, ossia la formazione di nuove cellule epiteliali sulla superficie corneale, che viene poi rimossa dopo circa una settimana dalla data dell’intervento.
QUALI SONO I VANTAGGI DELLA TECNICA PRK?
La tecnica PRK è una tecnica sicura e quella più utilizzata perché presente da oltre 30 anni sul mercato. Permette di correggere miopia e astigmatismo anche elevati. Questa tecnica è una delle più versatili in quanto può essere applicata su pazienti non idonei alla tecnica LASIK o SMILE. Come tutte le procedure di chirurgia refrattiva è una procedura mini-invasiva e indolore, in quanto l’occhio viene sempre trattato con alcune gocce di collirio anestetico. Consente di ottenere risultati permanenti e una visione eccellente col tempo, nella maggior parte dei casi. I principali vantaggi della tecnica PRK sono:
- Applicazione su pazienti con cornee sottili o appiattite e occhi infossati in cui non è possibile creare il flap (lo sportello corneale) proprio della tecnica LASIK
- Follow-up superiore ai vent’anni, il più lungo in assoluto, con rischi di complicazioni post-operatori inferiori al 5%
- Economicità, in quanto i costi legati agli strumenti ed al materiale sono inferiori rispetto alle altre tecniche
L’idoneità all’intervento viene sempre stabilita in seguito ad una Visita oculistica completa e accurata ed esistono anche casi in cui la tecnica PRK viene sconsigliata. Ad esempio, nel caso in cui si soffra di secchezza oculare o qualora non si abbia la possibilità di effettuare i controlli ogni 45-60 giorni, necessari nel post-operatorio. Restano inoltre condizioni di mancata idoneità la presenza di alcune patologie oculari, infiammatorie o sistemiche.
La tecnica PRK è la procedura con il recupero più lento e il rischio di fastidi post-operatori più elevato. È possibile accusare dolore e bruciore per i primi due-tre giorni e il recupero della vista avviene più lentamente. Un deciso miglioramento inizia già a notarsi dopo le prime tre settimane, mentre un iniziale assestamento avviene dopo circa tre-sei mesi dall’intervento. L’assestamento completo si ha nel corso del primo anno dall’intervento.
Chiunque desiderasse avere maggiori informazioni sulla chirurgia refrattiva e sulla tecnica PRK, può contattarci al numero 079 232532, scriverci a