Storia della cataratta: la facoemulsificazione compie 55 anni
Compie 55 anni la moderna tecnica di rimozione della cataratta, uno degli interventi più praticato al mondo.
La cataratta, l’opacizzazione del cristallino, la lente dell’occhio. è una patologia legata all’invecchiamento, che colpisce il 70% delle persone sopra i 65 anni.
Seguire uno stile di vita sano e attivo aiuta a rallentare i processi di invecchiamento, ma la cataratta è prima o poi inevitabile col passare degli anni e l’unica “cura” possibile è l’intervento con la sostituzione del cristallino.
STORIA DELLA CHIRURGIA DELLA CATARATTA
Le prime prove dell’esistenza della chirurgia della cataratta di trovano nel codice di Hammurabi, presso il popolo babilonese e risalgono al 1750 AC. I chirurghi venivano ricompensati con l’equivalente di 20.000 euro dei giorni nostri, ma se l’intervento non fosse riuscito, al chirurgo sarebbe stata amputata la mano!
In diversi testi esistono prove dell’esecuzione dell’intervento di cataratta nel 500 AC in India, nell’antico Egitto e nell’antica Grecia. Le tecniche utilizzate le definiremmo oggi a dir poco barbariche e andavano dall’utilizzo di foglie aghiformi, all’utilizzo di strumenti rudimentali tondeggianti, viti per l’aspirazione.
La primissima tecnica, definita “couching”, non prevedeva l’estrazione del cristallino ma uno spostamento dall’asse visivo per permettere il passaggio della luce. Nell’immediato, la vista migliorava, ma la scarsa igiene e le tecniche rudimentali esponevano i pazienti a gravi infezioni e alla perdita della vista.
Le moderne tecniche di cataratta
L’estrazione della cataratta extracapsulare, più vicina alle tecniche moderne, viene eseguita per la prima volta a Parigi dal chirurgo Jaques Daviel nel 1747. Questa tecnica aveva successo in circa il 50% dei casi, ma era ancora ben lontana del livello di sicurezza e rischi postoperatori attuali. Molti pazienti andavano incontro a complicazioni, scarsa rimarginazione delle ferite, cecità e infezioni.
Qualche anno più tardi, il chirurgo inglese Samuel Sharp, mette a punto l’estrazione intracapsulare, in cui il cristallino e la capsula che lo contiene vengono prelevati attraverso una larga incisione. Nel 1957, un chirurgo spagnolo a Barcellona, Joaquin Barraquer, pratica l’estrazione congelando preventivamente la capsula.
I risultati delle tecniche intracapsulari vengono favoriti anche dall’evoluzione delle tecniche di sterilizzazione e anestesia, ma la rimozione della capsula, causava distacco di retina, edema maculare e forte astigmatismo.
Durante gli anni settanta, viene ripristinata la tecnica extracapsulare, per ragioni di maggiore sicurezza e minori rischi per il paziente.
La facoemulsificazione e le lenti IOL
Bisogna attendere il 1967 per vedere la prima tecnica moderna di chirurgia della cataratta. Il chirurgo oculare Charles Kelman, negli Stati Uniti, introduce la facoemulsificazione, rivoluzionando le tecniche chirurgiche esistenti. Introducendo la sonda ad ultrasuoni, che frantuma e aspira il cristallino, l’incisione richiesta per l’intervento passa da 10 mm a 3-4mm, con grandi vantaggi di maggiore stabilità della camera anteriore durante la procedura, guarigione e tempi di recupero più rapidi e ridotto rischio di astigmatismo.
Nel 1988, la dottoressa Eraka Bath a New York brevetta la sonda laserphaco, in grado di vaporizzare rapidamente la cataratta e consentire il facile inserimento di un nuovo cristallino.
Nel 1949, Sir Harold Ridley, impianta nel Regno Unito le prime lenti intraoculari, aprendo la strada a nuove possibilità e una migliore qualità di vita per i pazienti operati di cataratta, fino a quel momento costretti a portare spessi occhiali da vista per una refrazione accettabile. Inizialmente complicazioni come glaucoma, uveite e dislocamento delle lenti erano frequenti, ma con il miglioramento della tecnologia delle lenti IOL nel corso degli anni, fino ad arrivare alle lenti pieghevoli introdotte negli anni 80 e le lenti multifocali per la presbiopia nel 2000, il rischio di complicazioni è minimo. Le procedure sono efficaci, rapide e sicure e i materiali sempre più compatibili e meglio tollerati.
I NUMERI DELLA CATARATTA
Nel mondo oltre 2 miliardi di persone soffrono di un problema della vista e circa la metà di questi casi presenta un problema trattabile come un difetto di refrazione, glaucoma, retinopatia diabetica o cataratta.
Di cataratta soffrono 65 milioni e 200 mila persone nel mondo e circa 650.000 interventi vengono eseguiti ogni anno in Italia. L’accesso ai percorsi diagnostici e alla tecnologia chirurgica non è purtroppo la stessa per tutti, ma la cataratta resta una delle procedure chirurgiche più rivoluzionarie nella storia della medicina.
Oggi i pazienti non necessitano di ricovero e tornano alla loro vita quotidiana dopo poche ore dall’intervento. Hanno la possibilità di ottenere una vista eccellente anche in caso di difetti di refrazione preesistenti e la percentuale di successo è tra le più alte in chirurgia.
L’intervento di cataratta ha un grande impatto sulla qualità di vita dei pazienti e al COS siamo orgogliosi di effettuarlo con le migliori tecnologie a disposizione.